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Ponti non muri

Nel tentativo di rafforzare i ponti culturali su entrambe le sponde del Mediterraneo, la nascente casa editrice Romana “Calamus ETS Associazione Culturale ed Editoriale” ha pubblicato due raccolte di poesie contemporanee, pubblicate in un periodo storico complesso dove sembra scarseggiare la poesia vera e impegnata, pubblicate in un momento in cui abbiamo bisogno di voci diverse, e credono che l’azione culturale è un mezzo efficace di comunicazione tra i popoli.

“Sull’orlo dell’amore” della poetessa Elisabetta Pamela Petrolati, una scrittrice romana molto conosciuta e attiva nel panorama culturale nazionale.

Dall’introduzione di Murad Al Sudani: L’amore è l’elisir della vita e la sua essenza più pura, la via della serenità e della purezza e l’arco più alto della bellezza. Nella sua raccolta “Sull’orlo dell’amore”, la poetessa Elisabetta ha fatto dell’amore il suo arco estetico, il suo ponte di bellezza, la sua metafora latente, così come il fuoco risiede nelle pietre.

Poiché ne ha fatto un ponte da attraversare verso sponde di significati sublimi e ritmi fragorosi, così facendo, eleva le parole riferite all’amore a un settimo cielo di metafore, metafore e vaste immaginazioni.

 “Col cuore in mano” di Giuliana Cecilia Piovan scrittrice padovana.

Dalle parole del Dr. Odeh Amarneh, consigliere culturale dell’ambasciata di Palestina in Italia che ne ha curato l’introduzione: “Piovan è una di quelle poetesse italiane che cammina con passi sicuri, ha il suo stile semplice già costruito e non assomiglia mai a nessuno, con una sensibilità unica e sincera, una poesia supportata da un’esperienza vissuta e mai immaginata”

Le due artiste sono legate da una sincera amicizia nata nel corso di un viaggio solidale ufficiale in Palestina di una delegazione di poeti e scrittori, editore e artisti italiani, ospiti dell’unione generale degli scrittori palestinesi, dove la poetessa Piovan era in veste di presidente e la poetessa Petrolati in veste di scrittrice e artista, attivista nella panorama culturale Romano.

Un viaggio che ha permesso alle due poetesse di vivere, percepire, respirare appieno la ricca realtà culturale e artistica di questo meraviglioso popolo.

Tutto questo trasuda dai loro scritti, infatti entrambe dedicano una sezione dei loro rispettivi libri al loro rapporto con la terra di Palestina, un rapporto di amore e bellezza, fratellanza, rispetto reciproco, solidarietà, è bello pensare e sperare che la bellezza e l’amore salveranno il mondo, quel mondo giusto e umano che vogliamo.

Inoltre, per entrambi i libri l’artista Franco – Palestinese Imad Altayeb, concede due suoi dipinti estremamente evocativi: “la mia pelle non può accogliere altri tradimenti” Parigi 2006 e “quali capitali sono adatte ai martiri?” Parigi 2006, valore aggiunto a queste opere che ne sottolinea l’internazionalità degli argomenti trattati, primo tra tutti sempre e per sempre “l’amore” un gesto di speranza e come una sola risposta possibile alla guerra, alle atrocità, al dolore abissale.

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