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(L’accademi di Egitto a Roma (il dolore per un silenzio incomprensibile

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Chiara Cavalieri 

Presidente dell’Associazione Eridanus

Italia ed Egitto, un ponte di cultura e diplomazia: il mio impegno premiato al Terzo Forum Italo-Egiziano

Ma resta il dolore per un silenzio incomprensibile di Chiara Cavalieri – Presidente dell’Associazione Eridanus

Il 25 gennaio 2025, ho ricevuto a sorpresa un premio al merito nell’ambito del Terzo Forum Italo-Egiziano, un evento promosso con sensibilità e lungimiranza dall’associazione Assadaka e dal giornalista di “Gusur”, Mohamed Yossef,sempre attento ai legami profondi che uniscono l’Italia e l’Egitto.

Il riconoscimento mi è stato conferito per il mio impegno costante nel promuovere la diplomazia culturale tra i due Paesi, attraverso attività editoriali, incontri istituzionali, progetti internazionali e una fitta rete di collaborazione tra media, artisti , rappresentanti della cultura italiani ed egiziani.

Un lavoro che viene da lontano

L’Associazione Eridanus, che ho l’onore di presiedere, è da anni impegnata a favorire il dialogo tra culture e a costruire ponti dove troppo spesso si alzano muri. Lavoriamo in silenzio, con passione e tenacia. Abbiamo proposto numerosi progetti culturali con l’Egitto, non tutti accolti, e in alcuni casi nemmeno ascoltati.

Il riconoscimento che arriva da chi crede nel dialogo

Il premio ricevuto grazie ad Assadaka e da Gusur non rappresenta solo un momento personale di gioia, ma soprattutto un segnale forte di fiducia nel valore della società civile e della diplomazia culturale. Il fatto che sia stato consegnato durante una cerimonia partecipata da studiosi, giornalisti e rappresentanti di entrambe le comunità rafforza il senso di questo gesto: la cultura può e deve unire.

 

 

Il silenzio che fa male

Proprio per questo, non posso tacere un’amarezza profonda.

Nonostante gli sforzi sinceri e continui, non ho mai ricevuto risposta dall’Accademia d’Egitto in Italia – né in relazione ai progetti proposti, né ai numerosi inviti a collaborare.

Ho dedicato diversi articoli alla dott.ssa Rania Yehia , attuale direttrice dell’Accademia, sia sulla stampa italiana che egiziana, sottolineandone con rispetto e stima la figura e il ruolo. Eppure, in tutti gli incontri in cui si parlava di Italia ed Egitto, la sua assenza è sempre stata evidente, o il suo atteggiamento – quando presente – appariva distante, se non freddo.

Non ho mai compreso le ragioni di questa chiusura. Il mio lavoro è pubblico, trasparente, basato su valori di dialogo, rispetto, amore per l’Egitto.

Un riconoscimento che non cancella la delusione, ma rafforza la vocazione

È paradossale, e forse persino simbolico, che a riconoscere i miei sforzi sia stato un giornalista egiziano e un’associazione araba indipendente, cosi’ come tanti cittadini egiziani, mentre proprio l’Istituzione culturale ufficiale del Paese che amo e promuovo con tanto impegno, resta muta e distante.

Questo non cancella, ma anzi rafforza la mia determinazione: continuerò a lavorare con onestà e passione, offrendo spazi di dialogo reale, cercando ogni giorno nuovi modi per unire le due sponde del Mediterraneo.    Con gratitudine

Desidero ringraziare pubblicamente chi ha creduto in me e nella missione dell’Associazione Eridanus. Questo premio non è un traguardo, ma un nuovo inizio, per continuare a servire la cultura, il rispetto tra popoli e quella diplomazia dei cuori che spesso sa andare più lontano di ogni dichiarazione ufficiale.

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