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Mesopotamia, Culla delle Prime Civiltà

Divinità e magia nella Antica terra di Iraq

Roberto Roggero – Parlando di antica Mesopotamia, cioè l’odierno Iraq, è assodato che questa terra è la culla delle prime civiltà, dove ebbero inizio agricoltura, allevamento e addomesticamento degli animali, ma soprattutto sede di imponenti insediamenti umani come Ur o la stessa Babilonia. Da non dimenticare che in Mesopotamia fu inventata la ruota.

La Terra tra due fiumi

Gi antichi abitanti della “Terra fra Due Fiumi” erano notoriamente abili astronomi, profondi conoscitori dell’osservazione celeste, nonché cultori di studi sull’occulto, la magia e fenomeni connessi come, ad esempio, la pratica dell’esorcismo. Una traccia di ciò sono le nove tavolette Maqlu, incise a caratteri cuneiformi, datate intorno al 700 a.C. il cui significato odierno corrisponde all’atto di “bruciare”, ovvero il procedimento grazie al quale era possibile cacciare i demoni o annullare un maleficio. Le prime otto tavolette elencano una serie di circa cento formule magiche e incantesimi, la nona riporta il rituale da recitare. Il tutto a costituire una sorta di guida per esperti esorcisti, fra cui la creazione di un simulacro che rappresenta l’elemento malvagio, che poi deve essere bruciato per annullarne i poteri. Questo “contro incantesimo” doveva poi essere rafforzato con la fede negli dèi benevoli.

Tavoletta cuneiforme

Nell’antica Mesopotamia, la magia era praticata sia in modo legittimo che clandestinamente, in caso di magia a fini malefici, considerata molto pericolosa perché i praticanti riuscivano a ingannare gli dèi, facendo credere loro di essere sincero bisogno di aiuto. Il rituale di Maqlu funzionava perché rivelava l’inganno agli dèi in modo che potessero invertire ciò che avevano fatto per aiutare il malvivente.

Circa il 30% delle iscrizioni cuneiformi mesopotamiche, giunte fino a noi, riguardano stregoneria e soprannaturale, con numerose testimonianze che parlano di queste forme di magia, fra le quali la “Enuma Anu Enlil”, testo che descrive dettagliatamente circa 7mila presagi celesti relativi al sovrano e all’impero.

Vi è poi la “Summa Alu Ina Mele Sakin”, testo composto da 120 tavolette di argilla che descrivono circa 10mila cattivi presagi, e la “Summa Izbu”, raccolta di presagi che parlano di deformità alla nascita e nascita di animali bizzarri. Non sempre la deformità fisica era considerata un difetto: se affliggeva la parte destra del corpo era solitamente infausta, mentre sul lato sinistro significava fortuna.

Tavoletta di argilla

Ci sono poi tavolette che descrivono minerali e relative proprietà magiche, per sapere quale usare in casi specifici, o per fabbricare amuleti per proteggere le donne in gravidanza dal demone Lamashtu, che secondo il mito si accaniva contro future madri e neonati.

Altro nome noto è Pazuzu, demone solitamente raffigurato in bronzo con iscrizioni di rito per esorcismo specifico, e un amuleto era noto come Placca dell’Inferno.

Inoltre, simboli divini come quello del dio Utu o Shamash, il disco solare, antico dio del sole fratello gemello di Inanna, la dea considerata la regina del Cielo.

A seguire, demoni dalle teste di animali che trasportavano le vittime negli inferi, descrizione di rituali per esorcismi diversi, da parte dei sacerdoti di Ea, dio dell’acqua, e una lampada, simbolo Nusku, dio del fuoco. Inoltre, sono descritti diversi oggetti utili alla pratica magica, come ciotole, otri per acqua e unguenti, giare per cibo da offrire ai demoni, e la raffigurazione della dea Lamashtu che allatta due maiali, inginocchiata su un asino (il suo simbolo).

Con tale procedimento, i sacerdoti evocavano Pazuzu, per difendere la paziente da Lamashtu e da non farle rubare i neonati. Tutto ciò era la spiegazione che all’epoca veniva data per interpretare l’aborto.

Esorcismo, astronomia, astrologia erano quindi pratiche considerate molto importanti, e non a caso costituivano materia di studio in scuole specializzate.

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Patrizia Boi

Scrittrice di fiabe, favole e leggende, pubblica anche romanzi, racconti, saggi e biografie. Collabora con varie riviste scrivendo articoli, recensioni e interviste. Incontra talenti del mondo della Letteratura, dell’Arte, della Musica, del Cinema, del Teatro, delle Discipline Olistiche e della Scienza popolando così le sue giornate di nuove scoperte.

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